Introduzione

Questo ebook è il risultato di un progetto bottom-up sostenuto dall’Innovationsfonds del Canton Zurigo.

Iniziato nel 2020 e terminato nel 2022, si considera un libro aperto in costante progresso.

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Trovare video

L’uso di video nelle lezioni di lingue straniere negli ultimi 10, 20 o 30 anni è aumentato in maniera esponenziale.

Dal punto di vista qualitativo e quantitavo, sono sempre più i video professionali resi accessibili dalle emittenti (pensiamo alle teche RAI), ma anche disponibili in streaming su diverse piattaforme (pensiamo alle tante eccellenti produzioni  cinematografiche italiane) o più semplicemente reperibili su Youtube o Vimeo. Accanto alle produzioni professionali, si nota inoltre una sempre maggiore professionalizzazione di produzioni private e un consumo individuale di video non professionali in costante aumento.

Con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni, inoltre, i video sono diventati più facilmente reperibili, archiviabili e scaricabili, sia per insegnanti che per apprendenti. La loro visione non si limita al contesto di classe, ma avviene sempre più spesso individualmente, anche grazie a piattaforme di video per la scuola come Nanoo.tv. Tecnicamente, è anche diventato più semplice per l’insegnante di lingua distribuire i video, come anche modificarli e didattizzarli. Proprio con uno strumento come Nanoo.tv è diventato facile per esempio tagliarli, con Rai Lesson Plan è diventato intuitivo assemblarli in lezioni. Ma è anche diventato sempre più facile produrne, per esempio con il  nostro cellulare, e distribuirli su piattaforme scolastiche o meno.

Accanto a tutte queste facilitazioni, all’insegnante resta la sfida più interessante: quella di reperire e didattizzare dei video capaci di motivare l’apprendente e di favorire lo sviluppo di competenze linguistiche e interculturali.

Trovare video didattizzati

C’è chi questa sfida l’ha già raccolta e ha messo a disposizione di una larga utenza il risultato del proprio lavoro di didattizzazione per l’insegnamento dell’italiano lingua seconda o straniera.

Possiamo trovare così delle piattaforme con video già didattizzati da singoli professionisti (p. es. il blog di Matteo Broggini) o da gruppi di insegnanti (p. es. lira.unistrapg.ch, 321via.ch), ma anche pubblicazioni come tesi (esempio 1 e 2) e manuali per insegnanti e classi (p. es. i quaderni di cinema o Cinema 1, 2 , 3 ).

Chi volesse didattizzare dei video in proprio può inoltre servirsi di guide pratiche, ricche di esempi, come la seguente.

Sfruttare il potenziale dei video

Le pubblicazioni su come sfruttare il potenziale dell’audiovisivo nell’insegnamento sono numerosissime: molte di loro presentano soprattutto, a livello teorico, il potenziale del video per lo sviluppo di competenze linguistiche e interculturali. In questo estratto, il Professor Paolo Balboni, uno dei più grandi esperti di didattica dell’interculturalità, sintetizza alcuni dei punti più importanti.

 

Notiamo tuttavia un contrasto: mentre nella teoria e nella ricerca il potenziale dell’audiovisivo nell’ambito dello sviluppo di competenze interculturali è costantemente evidenziato e indiscusso, negli scenari didattici reperibili, invece, spesso le attività didattiche mirano “solo” alla comprensione globale, selettiva e dettagliata del testo, o sfruttano gli input per sollecitare delle discussioni volte allo sviluppo della produzione orale (la recitazione di sequenze, il revoicing di video muti, la discussione scatenata da passaggi significativi del video). Meno frequentemente le attività didattiche sono volte all’analisi del testo (trama, temi, personaggi, tecniche di ripresa, ecc.) o alla sua interpretazione. Ancor meno frequenti sono infine le attività didattiche che pongono l’aspetto culturale al centro della riflessione dell’apprendente senza decadere nello stereotipo.

All’inizio di questo lavoro ci siamo chieste perché: forse perché gli elementi culturali (gli “impliciti culturali”) sono sfuggenti? O perché sono troppi, sovrapposti uno all’altro, e la loro copresenza andrebbe evidenziata sul momento, sullo schermo, o in una parte precisa del “testo” che vediamo?

Ci siamo rese conto che innanzitutto è difficile “notare” questi elementi e trovare il modo per farli notare all’apprendente. La nostra prima difficoltà era questa: come fare, preparando un’unità didattica, ad appuntarsi tutti questi momenti, a sceglierli e a combinarli ad hoc nelle lezioni sia in presenza che a distanza? Abbiamo dunque scelto di sperimentare il potenziale di alcuni software che dispongono appunto della funzionalità di annotazione: sono software che permettono di introdurre in un video pause, testi, immagini o esercizi interattivi. Ne risultano dei video video “iper”: i cosiddetti hypervideo.

Didattizzare video in forma di hypervideo

Ecco dunque il fine ultimo di questo progetto: esplorare il potenziale didattico degli hypervideo, sperimentando alcuni software per la loro creazione e sviluppando dei prototipi da sperimentare in classe per poter poi condividere le «lezioni imparate» con altri/e colleghi/e insegnanti.

L’ipotesi di lavoro iniziale era questa: gli hypervideo offrono lo strumento per focalizzare l’attenzione dell’apprendente su aspetti culturali: laddove si tratta di atteggiamenti, valori, realia ecc. il loro noticing può favorire lo sviluppo di sensibilità interculturale, laddove invece essi si manifestano attraverso la lingua, il loro noticing può favorire lo anche lo sviluppo di competenza pragmatica. L’hypervideo, grazie alle sue funzionalità di annotazione, permette di isolare questi tratti culturalmente marcati, di evidenziarli, insomma, di renderli visibili nel flusso del video.

Progetti passati

Esplorare il potenziale del video per lo sviluppo di sensibilità interculturale e competenza pragmatica era un obiettivo comune anche, per esempio, al progetto lira.unistrapg.ch e al progetto Clipflair.net.  Si tratta di due eccellenti piattaforme educative, ricche di contenuti e di didattizzazioni oculate, purtroppo sempre meno accessibili al largo pubblico – Lira a causa del sistema di registrazione non funzionante e non più gestito, Clipflair per via dell’applicazione Silverlight sulla quale è costruito e che non è più supportata dall’ottobre 2021.

È tuttavia utile fare riferimento a entrambi i progetti. Mentre nel primo una selezione di brevi estratti di video permette di porre l’attenzione sull’uso pragmatico della lingua (p. es. quando si dà del tu, quando del Lei?), nel secondo gli elementi culturalmente marcati si palesano all’apprendente che vi “inciampa” mentre svolge attività di captioning e revoicing (Lertola 2019). In entrambi i progetti le attività didattiche portano l’attenzione dell’apprendente su passaggi predefiniti di video, permettendo il “noticing” di aspetti linguistici e culturali.

Non poter più disporre del grande database di Lira e Clipflair ci ha rese sensibili alla problematica della durabilità del sofware da usare per favorire l’annotazione del video (cfr. capitolo “I software a disposizione”). abbiamo dunque scelto, come software con cui didattizzare i nostri video, quelli più durevoli.

 

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