Menu Close

Claudia Kaufmann

Claudia Kaufmann è nata nel 1956 a Basilea e ha vissuto la sua giovinezza in un periodo di trasformazione sociale. Nella sua famiglia era naturale che le donne partecipassero alla vita pubblica. Così accompagnava suo padre ai referendum popolari già molto prima dell’introduzione del diritto di voto alle donne nel 1971 e imparò presto a considerare la partecipazione politica come un diritto ovvio che dovrebbe spettare a tutte le persone. Fece parte dell’ultimo anno di maturità composto esclusivamente da ragazze a Basilea. La sua esperienza in merito è ambivalente. Già da studentessa partecipava al comitato del parlamento delle studentesse, il che rappresentò la base per la sua consapevolezza politica.

Dopo la maturità iniziò gli studi di giurisprudenza all’Università di Basilea. La facoltà di giurisprudenza era composta esclusivamente da docenti uomini, fatto che influenzava fortemente anche i contenuti dell’insegnamento. La revisione del diritto matrimoniale e familiare, ad esempio, non era ancora avvenuta, la violenza sessuale all’interno del matrimonio non era riconosciuta come reato, le disposizioni allora vigenti venivano insegnate senza spirito critico e l’uguaglianza di genere non costituiva un tema. Queste circostanze affinarono la sua percezione delle disuguaglianze strutturali.

Scelse gli studi di giurisprudenza perché voleva lavorare nel settore della giustizia minorile. Ma nel corso degli studi il suo interesse per le questioni femminili e per l’uguaglianza crebbe. Si unì al nuovo movimento femminista, fu attiva nell’organizzazione femminista OFRA (Organizzazione per la causa delle donne) e contribuì alla creazione del centro di consulenza legale per le donne (INFRA) a Basilea. Gli anni di questo spirito di rinnovamento la segnarono profondamente: acquisì conoscenze femministe, imparò il “piacere del confronto” sulle posizioni e costruì una solida rete di donne impegnate.

Negli anni ottanta conseguì il dottorato, la sua tesi analizzava il nuovo articolo sull’uguaglianza di genere, l’art. 4 cpv. 2 della vecchia Costituzione federale, nel contesto della revisione del diritto matrimoniale. Poco dopo mise a disposizione la sua competenza nella politica nazionale per la parità e lavorò per la Commissione federale per le questioni femminili. In questo ambito contribuì, tra l’altro, all’elaborazione della Legge sulla parità e alla sua discussione parlamentare, così come alla revisione del diritto penale in materia sessuale.

Nel 1988 fu nominata prima direttrice del neocostituito Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo. Nel 1993 assunse il ruolo di vicesegretaria generale e direttrice del servizio giuridico presso il Dipartimento federale dell’interno; nel 1996 fu eletta segretaria generale del DFI. Dopo le sue attività nell’amministrazione federale (1985–2003), passò nel 2014 al livello comunale e divenne difensora civica della Città di Zurigo. In questo ruolo si batté fino al 2020 per le istanze delle cittadine e dei cittadini e utilizzò i reclami individuali come base per miglioramenti giuridici, strutturali e sistemici.

Nel 2011 ricevette il Premio Fischhof per il suo impegno contro il razzismo e contro ogni forma di discriminazione. Nel 2018 le fu conferita la laurea honoris causa dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Zurigo. È autrice ed editrice di diverse pubblicazioni su tematiche di politica sociale e parità di genere.